Trebisacce in Collina
Trebisacce è situata sulla costa nord-orientale del Mare Jonio, in Calabria e precisamente nella parte settentrionale della pianura di Sibari.
Il territorio è caratterizzato da una fascia costiera, da terrazzamenti e da colline. Il paese si trova a 77 m s.l.m. e con il Monte Mostarico raggiunge un’altitudine di 774 metri.
Ha una superficie di 26,65 Kmq. Il litorale si estende per 8 km.
Ha una popolazione di 10.000 abitanti.
L’abitato è suddiviso in due zone: quella antica detta, comunemente, Paese (o centro storico), si trova arroccata su un pianoro; quella in basso, detta Marina, è invece, situata lungo il litorale Jonico.
L’antico borgo è circondato da mura innalzate nel XVI secolo per difendere l’abitato dalle incursioni dei Saraceni. Un tempo la cinta muraria, nota come Bastione, era accessibile da quattro porte chiamate San Leonardo, Annunziata, San Martino e Sant’Antonio. E’ definita il “balcone dell’Alto Jonio” e da qui, si può gustare uno straordinario panorama.
Sono visibili le torri Saracena dei territori di Albidona e Villapiana, che, insieme al Bastione e ad altri luoghi d’avvistamento, rappresentavano il sistema difensivo contro i pirati.
Di particolare interesse risulta la Chiesa di S. Nicola di Mira eretta nel 1040 in epoca bizantina e ricostruita, più tardi, in stile barocco, con i tipici cerchi di coppi circondanti la cupola e il campanile basiliano del XII secolo coi caratteristici pennacchi interni.
La parte nuova della cittadina, chiamata ,comunemente, Marina, consiste di buona parte delle case padronali della vecchia Marina di Trebisacce costruite intorno al 1900 e precedente a questa data la costruzione di due Taverne: quella di Pucci frequentata da montanari provenienti dalla Basilicata in cerca di lavoro stagionale e quella dei Chidichimo, con attiguo magazzino, frequentata da lavoratori del luogo.
Veduta area della Piana di Sibari
Nel 1895 venne costruito il palazzo Aletti a scopo balneare, chiamato stabilimento, e che attualmente è sede dell’IPSIA “E. Aletti”.
Accanto alle vecchie costruzioni ,e con la costruzione della ferrovia, altre se ne sono aggiunte cambiando lo scenario del litorale : gli uliveti andavano man mano scomparendo per lasciare spazio ad una richiesta di case sempre in aumento.
Sono nati uffici, scuole, banche, palazzi, negozi, l’ospedale ed è stato costruito un bellissimo lungomare che attualmente misura tre km. e offre uno spettacolo serale particolarmente suggestivo: la magnifica vista del Golfo con le lampare che illuminano la notte.
Veduta dal bastione.
Pontile, foto da lungomare Riviera dei Saraceni .
Cenni storici su Trebisacce
Trebisacce deriva dal bizantino Trapezàkion “piccola tavola”, “mensa” e risulta un chiaro riferimento al pianoro su cui è sorto l’abitato.
Sull’origine del nome concordano storici e linguisti: da Alessio a Rholfs, da Caracausi a Trumper - Di Vasto - De Vita e a Laviola. Trebisacce è menzionato in due importanti documenti del secolo XII: il primo è un atto di donazione datato 1116 con il quale Alessandro di Chiaromonte concesse alla diocesi di Cassano la terra di Trebisacce, il secondo documento è un contratto nuziale del 1196 che attesta il toponimo de Trapezacio e riporta il nome di un cittadino del luogo.
In epoche remote il territorio, per come indicano le testimonianze archeologiche, registra la presenza di insediamenti umani. Di particolare interesse risulta il sito in località Broglio dove è stato portato alla luce un villaggio protostorico e reperti risalenti alla media età del Bronzo finale e della prima età del Ferro.
Con lo stanziamento greco nacque una attivissima rete di comunicazioni tra le varie polis (Sibari, Metaponto, Siri, Crotone, Locri, Taranto). In particolare i nostri antenati, già abbastanza evoluti, trassero benefici dai commerci e dall’influenza che le colonie esercitavano coi loro traffici, le loro abitudini di vita.
La viabilità marittima delle polis fu resa attiva da una fitta rete stradale della quale si conoscono i tracciati di Sibari-Campo Tenese- Lao , Sibari-Crotone, Sibari-Esaro-Belvedere, Sibari-Taranto. Quest’ultima partiva da Taranto , sfiorava Metaponto, Heraclea , Siris e giungeva a Sibari. Fu questa strada che toccava Trebisacce Marina a favorire le fortune di Trebisacce. Il paese possedeva la materia prima , e di ottima qualità, l’argilla della contrada Vitraro, utilizzata nella produzione di mattoni e dai ceramisti: fiorenti erano i laboratori artigianali per la produzione di figuli. Inoltre, la sua eccellente posizione strategica con eventuale ritirata su Monte Mostarico e l’immediata vicinanza al mare, costituiva, come oggi, un punto obbligato e di controllo dell’unica via di comunicazione fra Metaponto e Sibari.
Con la conquista della Magna Grecia da parte dei Romani, vi fu un decadimento economico dovuto a cambiamenti della struttura politica e amministrative della Sibaritide.
La documentazione archeologica del periodo romano nell’area di Trebisacce risulta scarsa.
Del periodo bizantino l’unica nota monumentale è il campanile basiliano e la chiesa di S. Nicola di Mira. In questo periodo il paese comincia a chiamarsi Trapezàkion da cui deriva Trebisacce.
Da allora in poi diventa un feudo e passa da un signore all’altro.
Nel 1576 il paese dovette subire l’attacco di un’armata turca (10.000) ma i trebisaccesi sebbene inferiori nel numero combatterono per tre giorni con coraggio ricacciando gli invasori ; gli aiuti mandati dal principe di Bisignano Bernardino Sanseverino arrivarono solo nella parte finale della battaglia.
Dopo il principe di Bisignano vi fu un susseguirsi di principi, baroni, duchi.
Il riordino amministrativo francese , nel 1807, lo incluse come università (luogo) nel governo di S. Lorenzo Bellizzi. Nel 1814 fu trasferito nel circondario di Amendolara e dichiarato comune autonomo.
Broglio di Trebisacce
Il sito archeologico viene individuato nel 1978 dal prof. Renato Peroni dell’Università “La Sapienza” di Roma. Le attività di scavo iniziate nel 1979 sono attualmente in atto e coordinate dalla cattedra di Protostoria Europea dell’Università di Roma.
Le prime fasi di vita: Media età del Bronzo
I ritrovamenti documentano l’esistenza di un villaggio protostorico, abitato da Enotri, la cui vita si estende dal 1770 al 700 sec. A.C. ,dal Bronzo Medio fino all’età del Ferro. L’abitato venne organizzato su terrazzamenti che ospitavano le capanne, le quali risultano, purtroppo, danneggiate dalle attività agricole successive.
Contatti con il mondo Egeo
Dalla fine dell’età del Bronzo e per tutta l’età del Bronzo recente, le popolazioni locali entrano in diretta relazione con i navigatori micenei. Gruppi di artigiani Egei si inseriscono nelle comunità della Sibaritide , e anche gruppi di Enotri viaggiano verso la Grecia. Sono acquisite nuove tecnologie: per la prima volta in Italia viene utilizzato il tornio per produrre vasi in ceramica depurata e dipinta. Si fabbricano vasi simili per forme e decorazioni alla ceramica micenea vera e propria soprattutto per contenere bevande pregiate. Per la prima volta si utilizzano grandi giare per l’immagazzinamento dell’olio, doli, pithoi, e di derrate alimentari, simili a quelle dei magazzini dei palazzi micenei, deposti dentro magazzini seminterrati. Ciò attesta la coltura dell’olivo nella zona sin da tempi così antichi.
I secondi 500 anni dell’abitato
Con l’età del Bronzo finale cessano i contatti con l’Egeo. L’aristocrazia assume una forte impronta guerriera e cinge l’acropoli di una imponente fortificazione: un muro di pietra ed elementi lignei rinforzato da bastioni, davanti al quale sii apre un fossato largo più di 10 metri e profondo almeno 4, rivestito ai piedi dei muri, con un lastricato a pietrame restaurato più volte.
L’élite aristocratica controllava anche importanti attività artigianali, come, tra l’altro, la lavorazione del ferro: sull’acropoli di Broglio, infatti, è stata portata alla luce una delle più antiche forge, risalente alla fine dell’età del Bronzo. Nell’età del Ferro riprendono più intensi i contatti con la Grecia e l’oriente fenicio: frammenti di coppie dipinte e uno scarabeo sono stati rinvenuti sull’ultimo lastricato del fossato. Testimonianze analoghe provengono dalle acropoli di Torre Mordillo e Francavilla Marittima. Intorno al 710 A.C. i greci imposero il loro dominio su tutta la regione e fondarono la città di Sibari: gli indigeni Enotri furono assoggettati, costretti ad abbandonare i propri villaggi (tranne Francavilla e Amendolara) e a coltivare le terre irrigue per i Sibariti.
Parco Archeologico Broglio
Il parco sarà strutturato in maniera didattica, tale da consentire, la visita ad un villaggio formato da capanne e altre strutture abitative come magazzini e officine da lavoro, sarà lo spaccato della comunità di Enotri che abitava la collina di Broglio nel secondo Millennio A.C.. Il Museo ospiterà i famosi vasi di imitazione micenea, caratterizzata da motivi vegetali stilizzati, i “colossali doli”, i reperti di importazione fenicia. Saranno esposti anche reperti relativi ad altre zone di Trebisacce.
L’ECONOMIA
Gli agrumi sono sempre stati alla base dell’economia locale, ancora oggi esportati in tutta Italia.
Qui viene coltivato un tipo di arancia “ il biondo” che si distingue dalle altre varietà per la tarda maturazione e per la sua succosità. Numerose sono le aziende che operano nel settore agro-alimentare e che utilizzano questo frutto per immettere nel mercato prodotti di prima qualità
Altra attività molto praticata è la pesca: motopescherecci e barche salpano ogni giorno per rientrare a sera carichi di pesce. Il mercato ittico di Trebisacce è un punto di riferimento per tutti i pescatori del litorale.
la rosamarina o sardella o caviale calabrese
Nel Novecento un forte impulso all’economia è stata data dalla costruzione della linea ferroviaria ( fine Ottocento), dalle industrie di laterizie e cemento, nonché dalla funzione del pontile come attracco peschereccio e come approdo per scambi commerciali.
Alle attività agro-marinare si sono affiancate quelle commerciali: sono nati diversi negozi, pubblici esercizi e si sono avviati i servizi per il turismo e la ristorazione. Sono questi i primi segni di cambiamento da un’economia agro-marinara a terziaria.
Negli anni ’80 del secolo scorso si definisce il passaggio a cittadina terziaria: aumentano le scuole superiori, le aziende dei servizi collettivi ( ospedale, società di autolinee).
Nascono alcune attività imprenditoriali:
I Giardini d’aranci
Gli agrumeti rappresentano la principale risorsa del settore agricolo.
Si trovano nella zona nota come “ vigne” compresa tra la sponda del torrente saraceno, la statale 106 Jonica, il paese di Trebisacce e contrada Marzuca.
Si è conservato il termine “vigna” perché prima della coltivazione degli agrumi (arance, limoni) in quei terreni si coltivava la vite; i proprietari sono i cosiddetti vignaruoli.
La varietà principale del frutto è il “biondo comune” dalle eccezionali caratteristiche organolettiche.
Fino al 1960 la vendita avveniva a migliaia, oggi, invece, si vende a chili oppure a “muzzo” nel senso che la quantità è stimata ad occhio. I campi di aranci si definiscono a “ cozza”; una cozza equivale a 100 metri quadrati.
Le Manifestazioni
Premio Tersicore - Aprile
Premio di letteratura destinato agli alunni delle scuole di Trebisacce e del Distretto Scolastico.
Giornata UNITALSI - Primavera
E’ dedicata al malato e agli anziani con iniziative di solidarietà.
Estate a Trebisacce - Luglio – Agosto
Kermesse con appuntamenti musicali, danzanti , culturali, teatrali, sportivi.
Premio culturale “ Il Bastione”- Agosto
Si assegna ai cittadini che si sono particolarmente distinti, negli anni, nei vari settori e nella diverse professioni.
Incontro con gli scrittori - Periodo estivo
La Pro Loco organizza dibattiti tra autori calabresi e studenti di Trebisacce.
Festa del Mare- Luglio – Agosto
Si organizza la sagra del pesce e un’estrazione con ricchi premi.
Conferenza su Broglio - Ottobre
Conferenza annuale sui risultati delle campagne di scavo archeologico in località Broglio
Le Sagre
Sagra campestre -19 Marzo
Si festeggia nei pressi della cappella di S. Giuseppe a base di piatti preparati a casa, carni da arrostire sulla brace, varietà di formaggi, salsicce e soppressate, insalata di pomodori e vino in abbondanza. Sono d’obbligo i lupini e le “panittelle” (panini) benedette.
Sagra del pesce - Agosto
Degustazione del pesce azzurro sul pontile e piazzetta del Chiosco. Viene preparato fritto, marinato e arricchito con aromi mediterranei.
Le Fiere
Fiera di S. Leonardo - 6 Novembre
E’ la fiera che propone i prodotti agro-alimentari locali e i casalinghi. Tra i prodotti più venduti, i fichi ( i” serte” e le” tascarelle”)
Fiera di San Rocco - 16 Agosto
Messa e processione nel centro storico. Pomeriggio, processione a mare tra fedeli e barchette. Sera, festa tra musica, intrattenimenti vari e bancarelle.
Mercato
Mercato mensile - ultima domenica del mese
E’ un mercato grandissimo con ogni tipo di articolo che si tiene l’ultima domenica del mese. Compratori e venditori vengono anche da altre regioni.
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